Fugadà

“Me ne vado per le strade strette oscure e misteriose
Non c’è un cane, qualche stella nella notte fantasiosa Via dal tanfo, via dal tanfo…”
ln fuga dal mio disco precedente, da chi dice “Ti capisco”, invece niente. Dai capelli che infoltisco, “Ecce rapper”.
Mi dispiace preferisco le cerette
Fuggo dalle mie cellette, Montecristo, nella foga mi ferisco: schegge, bende.
Non alzate le cornette, “Chi l’ha visto?”. Cerchi geni? Suggerisco legge Mendel
Pshyco tra la gente, chiodo fisso, non è quello di Alfred Hitchcock per le tende ma vagare nelle nebbie, nel nevischio, nel deserto come Cristo da Betlemme.
Sono in fuga e mi richiami come gli ascensori, non ti sento corro forte come Flash e Sonic.
Cerco pace, sorry. Sento i rintocchi quindi è la mia ora. Tengo nei boschi la tnia nutratona.
Sveglio le notti come una battona, Remo Remotti via da mamma Roma ln fuga da
In fuga da
In fuga da
In fuga da
Vado via dalla vetrina di un gala, non mi serve la cartina fumala,
Sono in fuga da
In fuga da
In fuga da
In fuga da
Sale fumo dalla pira, uh la la, goditi la mia rovina, Yucatàn.
Sono in fuga da.
Dai Cazzi degli altri, a piedi scalzi, McCartney, coi Fugazi nell’ampli fuggo dalle assi dei palchi con i passi dei ladri agli schiamazzi dell’antifurto.
Come davanti a chi mira il ferro, a gambe levate quindi da fermo, sirene spiegate che non afferro.
Vado a Ventimiglia, né codardo né coniglio perché a casa resta chi non rischia.
Fuggo come un padre di famiglia ma lo faccio per mio figlio così poi diventa un bravo artista.
Mollo tutto, sto crepando, batto in ritirata, Caporetto + Waterloo.
Grondo e puzzo come quando nella ritirata il capo metto in un water, oh!

Sono in fuga da
In fuga da
In fuga da
In fuga da

Vado via dalla vetrina di un gala, non mi serve la cartina fumala,

Sono in fuga da
In fuga da
In fuga da
In fuga da

Sale Turno dalla pira, uh la la, li goditi la mia rovina, Yucatàn. Sono in fuga da.

ln fuga dal mio sogno rincorrente, seminudo corro, mito Hermes.
ln fuga come gli astri di ponente, io, preda dei fantasmi tipo Macbeth.
In fuga dagli amici, dalle comitive, preparo te valigie, tu prepara i Kleenex.
Non devi consolarmi, non è il fine perché voglio isolarmi come Fidel.

Il mio corpo fermo è come se patisse, mi darò alla danza come se Matisse.
Luce di Sanremo la mia vera eclisse: fuggo dal ’97, Jena Plissken.
Vieni, fruga nella mia bara che adesso vedi, fuma.
Leggi il biglietto lì nella fenditura; “Spero che l’aldilà abbia vie di fuga”

Sono in fuga da
In fuga da
In fuga da
In fuga da

Vado via dalla vetrina di un gala, non mi serve la cartina fumala,

Sono in fuga da
In fuga da
In fuga da
In fuga da

Sale Turno dalla pira, uh la la, li goditi la mia rovina, Yucatàn. Sono in fuga da.